Il maestro Carmine Cervone con il presidente Enzo Scancamarra |
Approfittando
del successo ottenuto al “Napoli Film Festival” dal documentario diretto da
Antonio Manco che vede come protagonista
il Maestro tipografo Carmine Cervone, è bene evidenziare la necessità di
mettere in risalto una realtà difficile del centro storico di Napoli, proprio
come quella vissuta dall'antico maestro delle arti grafiche del decumano
maggiore. Lo stesso, vive da anni imprigionato dalla burocrazia e
dalla mancanza di una normativa che gli consenta, comunque, l’utilizzo di
apparecchiature e macchinari per la stampa di fine Ottocento in quanto
considerate non a norma e quindi non più utilizzabili. Stranissimo, però, è
osservare, come nel frattempo, il mondo intero si rivolga presso questa
categoria di artigiani, rappresentanti una razza in estinzione, per
riprodurre capolavori storici di grande rarità e preziosità. Ed è proprio in
virtù di queste considerazioni e necessità, che l'associazione l' “Era della
Stella Polare” presieduta dal dottor Enzo Scancamarra è intervenuta in maniera
semplice e pragmatica, creando un museo, in Via dell'Anticaglia 10
- 12 dove vengono ospitate queste
preziose e rare macchine (Linotype e altre) sia pure obsolete ma di sicuro fascino
ed utilità. Pertanto è nato il Progetto
GAAD che ha già ricevuto il patrocinio morale della Regione Campania. Il GAAD è un progetto in cui le lavorazioni
di antico prestigio ritrovano vita in un contesto diverso dalla bottega d’arte,
spesso chiusa ai visitatori, con l’obiettivo di recuperare gli antichi mestieri
attraverso la trasmissione dell’arte non solo nella forma statica-espositiva,
ma nella dinamicità del lavoro dell’artista, ridando vita a mestieri ormai in
“fin di vita”, la cui eccellenza è posta a rischio in un mercato globalizzato e
di produzione di massa in un contesto che va oltre la globalizzazione per
entrare nel vivo della cultura internazionalizzata.